Gli stati di tensione e di agitazione, specialmente quando prolungati nel tempo, alterano il sistema immunitario e possono comportare problematiche per la salute. Molti studi hanno dimostrato la correlazione tra stress e alcune malattie della pelle, o con vuoti di memoria o, in alcuni casi più gravi con problemi cardiaci.
Ma lo stress è causa anche dell’insorgenza di tumori?
Una risposta chiara a questa domanda l’ha fornita il professor Marco Bellani, presidente della Società italiana di psico-oncologia, professore associato di Psicologia clinica della Scuola di Medicina dell’ateneo e responsabile della Struttura dipartimentale di psicologia dell’Asst Sette Laghi,
Intervistato da Europa Donna, il professore ha spiegato che alcuni studi condotti su animali avrebbero evidenziato come lo stress cronico danneggi il DNA cellulare favorendo la trasformazione delle cellule sane in cancerose. Così come parrebbe alterare la resistenza dell’organismo a determinati tipi di virus, detti “oncogeni”. Ma in realtà, mancano dati conclusivi a riguardo e, soprattutto, trattandosi di ricerche condotte su animali con metodologie diverse, è prematuro trasferire i risultati sull’uomo. Ma sono più significative, spiega sempre il professor Bellani, i risultati sulla progressione del cancro e sulla sua diffusione nell’organismo a causa di stati cronici di stress. In sintesi, lo stress cronico attiva dei recettori presenti sulle cellule tumorali che ne favoriscono la proliferazione. Inoltre favorisce lo sviluppo sia di nuovi vasi sanguigni, che apportano nutrimento al tumore in crescita, sia di vasi linfatici. In questo modo viene favorita l’invasione e la migrazione delle cellule tumorali con conseguente formazione di metastasi.
Lo stress è quindi un problema reale per i pazienti oncologici che deve essere trattato sia con i farmaci sia con “terapie integrate”, cioè con quelle pratiche, come ad esempio lo yoga, che, in sinergia con i corretti stili di vita, rappresentano un complemento delle cure convenzionali.