Ruth Handler in una famosa foto insieme alle sue Barbie
Se tutto il mondo conosce la famosa “Barbie della Mattel”, forse meno noto è il nome della sua creatrice, Ruth Handler. Una straordinaria figura di imprenditrice su cui il film “Barbie”, diretto da Greta Gerwig e attualmente nelle sale cinematografiche, ha puntato i riflettori (tranquilli, non anticiperemo altro del film!). Ma Ruth Handler non è solo la creatrice di Barbie e la fondatrice della Mattel.
Nel 1970 Ruth si ammala di carcinoma mammario, a causa del quale subisce una mastectomia radicale. Sopravvissuta al tumore e ad una recidiva, vive la difficoltà di trovare protesi mammarie adeguate. «Queste cose sono fatte da uomini, che non devono indossarle» afferma. Decide allora di produrle in proprio e, insieme a Peyton Massey, un artigiano che diventerà suo socio, elabora una linea di protesi modellate con sapone e silicone per dare una versione più realistica del seno di una donna. Il prodotto si chiama “Nearly me” (quasi me) e viene utilizzato persino dalla first lady Betty Ford, moglie del Presidente Gerald Ford.
«Non lo faccio per i soldi. Ma più per ricostruire una mia autostima, e quella degli altri – spiega Ruth – Il cancro al seno ha distrutto la mia autostima. La mia immagine è andata in frantumi. Volevo mantenere la mia femminilità in un mondo di uomini». Andando contro i tabù dell’epoca, diviene anche una sostenitrice della cura al cancro al seno, andando in televisione e chiedendo controlli preventivi.
Ecco perché Ruth Handler non è solo l’imprenditrice che ha inventato la bambola più famosa del mondo, ma è anche la donna che ha aiutato altre donne nella sua stessa condizione medica a stare meglio con se stesse.