L’inositolo è un elemento di origine biologico strutturalmente simile al glucosio, anche se chimicamente non è uno zucchero, considerato una simil-vitamina (infatti viene a volte impropriamente chiamato Vitamina B7) per il fatto che il nostro organismo è in grado di sintetizzarlo, a differenza delle vitamine che il nostro corpo non può produrre. E’ un fine regolatore dell’energia perché in grado di entrare nei mitocondri, i “piccoli polmoni” delle cellule, migliorandone la funzionalità respiratoria: un’azione, questa, che aiuta a regolare gli zuccheri e dà energia all’organismo. Motivo per cui l’inositolo interviene all’interno di fenomeni depressivi, aiutando e supportando il tono dell’umore, tanto da essere considerato un antidepressivo naturale.
Con la sua capacità di rendere più efficienti i mitocondri, l’inositolo migliora il funzionamento di tutti gli organi che ne contengono una notevole quantità, tra cui il fegato che durante il faticoso lavoro di pulizia per liberarsi dalle tossine necessita di buona ossigenazione e maggiore energia. Non solo, facilitando la respirazione cellulare, l’inositolo può diventare un importante supporto anche alle terapie antitumorali risultando essere una delle pochissime sostanze utilizzabili come integratore in corso di chemioterapia.
Inoltre, una volta assorbito o sintetizzato, l’inositolo viene immesso nel circolo sanguigno, grazie al quale raggiunge i tessuti periferici e le cellule senza bisogno di alcun trasportatore, contribuendo alla terapia di un numero sempre maggiore di disturbi e patologie.
È possibile introdurre l’inositolo sia con una dieta onnivora sia con una dieta vegana. Le fonti alimentari più ricche sono la crusca, il germe dei cereali integrali, dal lievito di birra e dagli agrumi.